Mal di schiena: le diverse cause e come curarlo

7 Mar, 2023 | wp_2452966 | No Comments

Mal di schiena: le diverse cause e come curarlo

ragazza con mal di schiena

Mal di schiena: le diverse cause e come curarlo

Il mal di schiena è un dolore molto comune, anzi il più comune fra i dolori muscolo-scheletrici, almeno per la popolazione italiana. Ciò che è peggio è che in molti casi diventa cronico, e chi ne soffre pensa di doversi adattare a conviverci, soprattutto le persone un po’ più avanti con gli anni, che lo giustificano dicendo “ah, è l’età!”.

In realtà si può fare qualcosa per curare il mal di schiena. A volte è necessario modificare delle abitudini, altre volte si può ricorrere alla fisioterapia e alle tecnologie di cui dispone. In ogni caso per affrontare il proprio mal di schiena è fondamentale individuarne la causa.

Sembra semplice a dirsi ma di fatto non lo è, e nella maggior parte dei casi serve rivolgersi ad uno specialista della colonna vertebrale per individuarla. Le cause dei dolori alla schiena infatti sono molteplici e a seconda del tipo di mal di schiena si adottano diversi approcci per curarla.

Il mal di schiena è la terza causa di assenza dal lavoro

Sarà vero che tutti noi, almeno una volta, abbiamo sofferto di mal di schiena? In alcuni casi è un dolore temporaneo, in altri può diventare cronico. I dati sul mal di schiena sono leggermente diversi da fonte a fonte, ma per farci un’idea, possiamo dire che ne soffrono circa il 25% dei lavoratori. Il mal di schiena è infatti la terza causa di assenza dal lavoro dopo la normale influenza e le malattie a carico delle prime vie respiratorie. Negli individui con più di 50 anni la percentuale di chi ha dolori alla schiena si alza molto, oscillando tra il 60 e l’80%.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai anche tu mal di schiena e stai cercando una soluzione. La prima domanda che devi porti è “che tipo di mal di schiena ho?” e la seconda domanda è “perché ho mal di schiena?”. Vediamo nello specifico quali sono le cause del mal di schiena e le patologie più frequenti. Poi vedremo come la fisioterapia può curarla con terapie non invasive.

Mal di schiena: la diagnosi

diagnosi mal di schiena

Mal di schiena cause” è una ricerca molto comune su Google. E le risposte a questa domanda sono spesso confuse. Le cause del mal di schiena possono essere tante e a volte più di una per uno specifico dolore alla schiena.

Quasi sempre per trovare le cause ci si rivolge al medico di base, che a sua volta indica lo specialista a cui rivolgersi. Lo specialista, durante la prima visita, deve individuare il punto di origine del dolore. Potrebbero bastare alcuni test specifici per farlo. Qualora non dovessero bastare i test lo specialista chiederà al paziente di fare un esame diagnostico, per esempio una radiografia, oppure (ancora meglio) una risonanza magnetica.

Scoperta l’origine, potrà fare la diagnosi. La diagnosi viene da tre passaggi:

  1. Anamnesi: racconto del paziente + domande specifiche per interpretare i sintomi;
  2. Esame clinico: visita con esecuzione di test specifici;
  3. Eventuale esame strumentale: radiografia o risonanza magnetica (o altro),

Mal di schiena: le cause più comuni

Il mal di schiena può provenire da un trauma, ad esempio un infortunio o un movimento sbagliato. In questo caso è semplice individuare la causa perché il paziente si accorge del momento in cui succede. In questi casi il dolore è molto intenso e localizzato e si sentono delle fitte alla schiena e difficoltà a stare seduti o in piedi (posizioni in carico).

Una curiosità: la maggior parte dei pazienti quando sente una fitta molto forte dice di aver avuto uno strappo alla schiena. Vi sorprenderà sapere che quasi mai è così. Il vero strappo alla schiena è rarissimo.

Attenzione, trauma a parte, anche un dolore meno acuto ma prolungato non deve essere ignorato. Altri e diversi fattori possono portare dolore alla schiena cronico, che (è dimostrato) limita molto il paziente nella vita di tutti giorni e influisce negativamente sul suo umore.

Le cause del mal di schiena cronico possono essere moltissime. Possono essere le abitudini posturali scorrette al lavoro, a casa o in macchina, se si guida tanto. La sedentarietà, perché viene meno l’elasticità della colonna. Anche l’attività sportiva svolta male, perché si carica in modo sbagliato la colonna vertebrale. Questo è particolarmente rischioso in giovane età, quando ancora lo scheletro si sta sviluppando. Inoltre, come per moltissime altre patologie, può essere una causa del mal di schiena l’obesità. Essere in sovrappeso obbliga la colonna vertebrale ad un perenne peso eccessivo, ad una postura adattata e ad una motricità alterata.

Le cause del mal di schiena sono miste

È importante sapere che non tutte le cause sono di tipo “meccanico”, ma possono essere miste. Un’altra causa poco considerata ma molto importante è la causa viscerale. Sono soprattutto gli osteopati a individuarla per la loro formazione olistica oltre che scientifica. La causa viscerale può essere per esempio la frequente colite, o il colon irritabile. Ricordiamo che l’intestino è avvolto dal peritoneo, il quale ha rapporti con la colonna vertebrale.

Anche la predisposizione purtroppo è una causa di dolore alla schiena. C’è chi è più propenso “all’usura” delle vertebre o dei dischi intervertebrali.

Non dimentichiamo poi il fattore emotivo. Un numero sempre maggiore di studi recenti ha messo in evidenza una stretta relazione fra mal di schiena e input emotivi. Lo stress e la tensione possono manifestarsi in dolori lombari o cervicali.

Il mal di schiena e l’ernia del disco

modello ernia del disco

La patologia della schiena che più tormenta i pazienti è l’ernia del disco. Purtroppo anche quando in realtà non c’è! Forse perché è la patologia più conosciuta, un gran numero di pazienti che hanno mal di schiena tende a dare la colpa all’ernia, e se la auto-diagnostica. Per fortuna non è sempre così, non sempre c’è un’ernia e a volte, anche se c’è, non è quella la causa del mal di schiena.

L’ernia discale si ha quando la porzione più esterna del il disco (anello fibroso o anulus) compreso tra due vertebre si fessura e ne fuoriesce del materiale discale (nucleo polposo). Se questo materiale comprime dei nervi, oltre al forte dolore si possono avere altri sintomi come il formicolio o sintomi più gravi. In alcuni casi si può arrivare al temuto deficit di forza (“paresi periferica”) di un movimento specifico. Ad esempio l’impossibilità di camminare sulle punte dei piedi oppure sui talloni.

Va detto però, che molte ernie sono asintomatiche, nel senso che ci sono ma il paziente non ha nessun dolore e non se ne accorge. Altre volte l’ernia provoca un dolore molto acuto nella fase di infiammazione iniziale per poi rimanere latente senza ulteriori conseguenze.

L’approccio per curare l’ernia si differenzia a seconda che il paziente si trovi in fase acuta, subacuta o cronica. Per tutti i casi esistono diverse terapie non invasive che possono aiutare. Solo in alcuni e limitati casi si ricorre all’intervento chirurgico per asportare l’ernia.

L’approccio per la cura dell’ernia e del mal di schiena in generale dipende anche dalla zona della colonna vertebrale interessata. Vediamo allora in breve com’è fatta la nostra spina dorsale…

Colonna vertebrale lombare, dorsale e cervicale

disegno vertebre della colonna vertebrale

Il mal di schiena può essere lombare, cervicale o dorsale a seconda di quale parte della colonna vertebrale colpisce. La colonna vertebrale è composta da 33 vertebre impilate una sopra l’altra che sostengono il corpo e proteggono il midollo spinale.

Se hai mai fatto una risonanza magnetica alla schiena nel referto potresti aver visto scritto C2-C3 oppure L4-L5. Queste diciture non indicano altro che la vertebra specifica di cui si parla, oppure (quando c’è il trattino) lo spazio tra quella e quell’altra vertebra.

Queste 33 vertebre sono divise in 5 aree: cervicale, dorsale, lombare, sacro e coccige. La colonna cervicale è composta da 7 vertebre. Poi c’è la parte dorsale (o toracica) che ne ha 12 e la colonna lombare con 5. Ricapitolando:

  • Cervicale C1 – C7;
  • Dorsale T1 – T12;
  • Lombare L1 – L5;

Le ultime vertebre sono fuse in due blocchi: 5 vertebre fuse compongono il sacro e altre 4 il coccige.

Anche se è la sezione intermedia quella con più vertebre, nella maggior parte dei casi i pazienti che curiamo hanno dolore alla zona cervicale o mal di schiena zona lombare. Il dolore a metà schiena, o mal di schiena dorsale, è meno diffuso.

Mal di schiena lombare o lombalgia

mal di schiena lombare o lombalgia

Quando si ha mal di schiena basso o al fondoschiena si parla di mal di schiena lombare oppure lombo-sacrale. Il termine scientifico che indica questo tipo di mal di schiena è lombalgia. La lombalgia è ancora più diffusa della cervicalgia, che è comunque molto comune.

La zona lombare della colonna mette in comunicazione la parte inferiore con la parte superiore del corpo e per questo è interessata da quasi tutti i nostri movimenti. Le vertebre lombari hanno un ruolo fondamentale nel sorreggere il nostro corpo e vanno per questo tutelate. È in particolare molto importante tenere allenati (con esercizi specifici e controllati) i muscoli profondi che sostengono la colonna.

Questo vale per tutta la colonna e per tutti i tipi di mal di schiena: se i muscoli detti stabilizzatori, quelli che sorreggono le vertebre, non fanno bene il loro lavoro, la spina dorsale andrà in affaticamento, con possibile comparsa dei primi sintomi. Bisogna inoltre evitare di fare sforzi se la schiena non è in posizione di sicurezza e imparare a mantenere una corretta postura nei diversi momenti della giornata.

Una corretta prevenzione potrebbe già fare molto per evitare il mal di schiena, ma si sa, nella frenesia della vita quotidiana non sempre si ha il tempo di pensare alla prevenzione e troppo spesso si inizia a curare la schiena solo dopo che ha iniziato a fare male o che si è verificato un danno come l’ernia del disco.

Lombosciatalgia o lombocruralgia: il dolore è alla gamba

Attenzione però, un danno alla colonna vertebrale non necessariamente genera dolore alla schiena lombare. Un’ernia lombare può causare anche dolore irradiato alla parte posteriore della gamba o alla natica. In questo caso si parla di lombosciatalgia (o più comunemente sciatica). Meno frequentemente SI può avere anche la lombocruralgia, se il dolore interessa la porzione anteriore della coscia.

La lombosciatalgia è la conseguenza di una compressione dei nervi nella zona bassa della schiena che fa infiammare il nervo sciatico. Il nervo sciatico è il più lungo di tutto il nostro corpo, parte dal fondo schiena e arriva fino al tallone. Ecco perché i sintomi possono non essere per forza dolori alla schiena bassa ma anzi riguardare la gamba.

È una patologia un po’ ingannevole perché il dolore e la causa del dolore sono in punti diversi. Anche la lombosciatalgia può essere acuta, subacuta o cronica e va in entrambi i casi attentamente curata.

Cos’è il colpo della strega

È ingannevole anche il conosciuto colpo della strega, che colpisce sempre la parte bassa della schiena e viene scambiato anche questo spesso e volentieri per “l’esplosione” di un’ernia. Ma cos’è il colpo della strega? Si tratta di un episodio acuto di lombalgia.

Nell’atto di sollevarsi da una posizione piegata il paziente sente una forte fitta alla parte bassa della schiena e avverte subito dopo un senso di estrema rigidità muscolare. Per le prime ore i muscoli sono così rigidi che non si riesce a tornare nella posizione eretta e si può solo trovare un punto di appoggio dove rimanere immobili finché la tensione si allenta.

Il colpo della strega è un trauma improvviso che provoca per un paio di giorni un dolore molto acuto per poi alleviarsi. A volte però può impiegare molto più tempo per svanire del tutto.

Cervicalgia, ovvero dolore alla cervicale

dolore alla cervicale

“Il 50% della popolazione soffre di cervicalgia ad un certo punto della vita” (Ariens, 1999). E da allora probabilmente la percentuale è aumentata. Lo vediamo ogni giorno, la cervicale è per molti un tasto dolente. Il dolore cervicale, o cervicalgia, è sempre più diffuso anche a causa delle posizioni scorrette del collo che teniamo davanti a computer e smartphone.

Anche nel caso del dolore cervicale le cause e i sintomi possono essere differenti. I fastidi più comuni dopo il dolore al collo o alla zona cervico-scapolare sono mal di testa da cervicale, rigidità, tensione muscolare, mobilità limitata, sensazione di bruciore, per arrivare a vertigini e nausea. I sintomi dipendono molto dalla natura della cervicalgia, se viene da problemi posturali, è causato da un’ernia oppure è conseguenza di un trauma.

A proposito di trauma, a quasi tutti sarà capitato di avere qualche volta il torcicollo. Un movimento brusco o un brusco sbalzo termico possono causare una contrattura muscolare che ci impedisce di muovere il collo per qualche giorno. Di solito il torcicollo se ne va in un paio di giorni, ed esistono diversi rimedi per far sì che si risolva più in fretta. Se però la situazione di disagio inizia a durare più di quattro-cinque giorni è meglio rivolgersi ad un fisioterapista.

Sintomi e cura del colpo di frusta

Un altro trauma al collo, che purtroppo ha tempi di recupero più lunghi del torcicollo, è il colpo di frusta. È tipico dei forti tamponamenti in macchina, che costringono il collo ad un rapido e brusco movimento in avanti, e poi anche indietro se manca il poggiatesta.

Il colpo di frusta genera nella maggior parte dei casi uno stiramento dei muscoli ma soprattutto dei legamenti cervicali. Quando l’impatto è molto molto forte ci può anche essere un danneggiamento delle fibre muscolari e legamentose. Il colpo di frusta oltre al dolore al collo può causare anche nausea, vertigini e mal di testa. In alcuni casi anche dolore irradiato all’arto superiore.

La cura del colpo di frusta prevede diverse fasi, inizialmente si devono ridurre il dolore e l’infiammazione con delle terapie strumentali. Dopo di che si passa al trattamento manuale per migliorare le contratture. La terza fase è quella dello svolgimento di esercizi mirati al recupero della mobilità e al rinforzo dei muscoli che sostengono il tratto cervicale.

Quando la cervicalgia non viene da un trauma

Differente l’approccio alla cervicalgia se la causa non è traumatica. In questo caso è importante approfondire le abitudini di vita del paziente per impostare un corretto piano di recupero. Massima attenzione naturalmente anche in caso di ernia. Spesso l’ernia cervicale è riconoscibile perché presenta sintomi differenti, come per esempio formicolio o dolore al braccio.

Il Dott. Cervellini, neurochirurgo spinale che visita presso il nostro centro, ci ha raccontato che spesso arrivano in pronto soccorso pazienti che pensano di avere un infarto e invece si tratta di ernia. A volte il dolore al braccio è intenso al punto che, se è il sinistro, subito si pensa al cuore.

Le ernie cervicali sono un po’ meno probabili delle ernie lombari e ancora più spesso di quelle lombari si cercano di risolvere con la terapia conservativa.

Specialisti del mal di schiena

Dott. Cervellini neurochirurgo spinale

Mal di schiena cosa fare? Secondo il Global Web Index il 97% degli italiani prova dolore muscolo-scheletrico e circa l’80% di questi in genere non fa nulla per trovare dei “mal di schiena rimedi” oppure aspetta molto tempo prima di rivolgersi ad uno specialista. È anche per questo che il mal di schiena è così diffuso e in molte persone diventa cronico influendo sul senso globale di salute.

Ma in molti casi curare o almeno migliorare il mal di schiena è possibile e per farlo è prima di tutto fondamentale una diagnosi precisa. Solo con una diagnosi precisa si può impostare una terapia precisa. Nel nostro centro lavorano tre specialisti della colonna vertebrale, di formazione diversa.

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